Cuffia dei rotatori
Cuffia dei rotatori
“Cuffia dei rotatori” è il termine usato in anatomia per indicare il complesso muscolo-tendineo della spalla.
Già dopo i 35-40 anni può iniziare un processo degenerativo dei tendini della cuffia caratterizzato da perdita di elasticità e microcalcificazioni. In questa fase la terapia è conservativa (medica e riabilitativa), non chirurgica e si può facilmente giungere alla guarigione. Se il processo degenerativo tendineo si cronicizza, la cuffia dei rotatori può iniziare ad usurarsi contro il soffitto acromiale nei ripetuti movimenti ad arto sollevato e le possibilità di guarire si riducono. Infine se questo processo di degenerazione e di usura tendinea persiste o se avviene un trauma alla spalla, si giunge alla rottura della cuffia dei rotatori. Quando ciò avviene vi è dolore intenso e parziale o completa incapacità ad eseguirei normali movimenti della spalla. A questo punto, lo specialista potrà consigliarvi il trattamento chirurgico, dopo aver valutato l’età, le richieste funzionali, il dolore, il deficit funzionale e il tipo di lesione presente.
L’indagine strumentale che viene usata più comunemente per diagnosticare una rottura della cuffia dei rotatori è la risonanza magnetica. Essa è infatti in grado di visualizzare con estrema precisione l’esatta localizzazione e l’entità della lesione; anche l’ecografia è in grado di identificare con una certa qualità le lesioni tendineee pur non essendo in grado di diagnosticare con precisione eventuali patologie ossee. Il ricorso a questi esami avviene generalmente dopo un trauma importante o quando dopo un periodo di adeguato riposo la condizione della spalla non migliora.In ogni caso è possibile diagnosticare con certezza la vera causa dei problemi alla spalla soltanto integrando i risultati di più indagini strumentali (ad esempio risonanza + radiografia) con quelli della visita medica.
Come accennato pocanzi con l’invecchiamento, il disuso o l’uso eccessivo, l’afflusso di sangue al tendine si riduce diminuendone l’elasticità ed aumentandone la fragilità. In genere, il tendine più coinvolto per rottura è il sovraspinato.L’apporto di sangue al tendine si riduce ulteriormente quando il braccio lavora tra i 60° ed i 120°, in quanto, tale movimento riduce lo spazio tra la testa omerale e l’acromion. Questa compressione va ad intrappolare ed ostruire parzialmente i vasi sanguigni aumentando considerevolmente il rischio di lesione.
Non a caso nello sport tali lesioni si verificano più frequentemente in discipline che prevedono movimenti ripetitivi che richiedono una abduzione associata ad extrarotazione del braccio (baseball, lancio del giavellotto, tennis, alcune specialità del nuoto). L’uso ripetitivo dei tendini può infatti condurre ad un loro significativo ispessimento riducendo ulteriormente lo spazio subacromiale. Nei giovani un movimento particolarmente violento può andare a ledere uno o più tendini già compromessi dall’utilizzo eccessivo.
Nelle persone sedentarie, alcuni difetti posturali associati ad attività lavorative che impongono posizioni viziate, possono causare a lungo andare un aumento della cifosi dorsale (incurvamento in avanti del tratto toracico della colonna vertebrale). Tale atteggiamento posturale, chiamato volgarmente “gobba”, proietta in intrarotatoria le spalle sottoponendo la cuffia dei rotatori a tensioni eccessive. Non a caso il dolore alla spalla rappresenta la seconda causa più frequente di assenteismo dal lavoro dopo la lombalgia.
Una lesione dei tendini di uno o più muscoli che compongono la cuffia dei rotatori può avvenire anche a causa di un trauma (caduta sulla spalla). Quando una persona cade sbattendo la spalla, l’acromion subisce una pressione che lo fa picchiare sulla cuffia dei rotatori. Se l’impatto è abbastanza violento l’osso può ledere i tendini. L’entità del trauma, la forma della superficie inferiore dell’acromion, ma anche la flessibilità dei muscoli e dei tendini che compongono la cuffia dei rotatori, andranno ad incidere sull’entità della lesione (completa o parziale).Anche una caduta in appoggio su braccio extraruotato (quando si cade si tende a ruotare il braccio verso l’esterno in modo da creare un solido punto di appoggio per proteggere il resto del corpo) o su braccio intraruotato ed addotto può andare a lussare anteriormente o posteriormente la spalla danneggiando i tendini della cuffia. La lesione della cuffia dei rotatori è spesso associata a lesione del capo lungo del muscolo bicipite, attivo durante la flessione e l’abduzione della spalla.
SINTOMI:
oltre al dolore, che spesso si accentua durante il riposo notturno, e deficit della forza durante movimenti specifici, i pazienti spesso lamentano difficoltà e dolore legati a movimenti quotidiani come la pettinatura dei capelli, il riposo notturno su un fianco o l’allacciamento del reggiseno. Lesione della cuffia dei rotatori: diagnosi e sintomi.
COSA FARE SE SI AVVERTE DOLORE
alla spalla in conseguenza di una caduta o di un movimento: applicare del ghiaccio (2-3 volte al giorno per 10 minuti intervallati da fasi senza ghiaccio di 20 minuti per i primi 2 giorni), mettere a riposo l’articolazione e consultare un medico se il dolore è particolarmente accentuato, se limita in modo importante i movimenti o se i sintomi non scompaiono dopo qualche giorno.